GPS in agricoltura: a cosa serve?

Vediamo quali sono le funzionalità del GPS in agricoltura, come i dispositivi di guida assistita a mezzo navigatore satellitare.

I vantaggi del gps in agricoltura

Il gps in agricoltura è un tema che è entrato prepotentemente in questo settore negli ultimi anni. Chi guida il trattore, infatti, è sempre stato “abituato” a arare, seminare, fertilizzare e trattare il terreno calcolando ad occhio l’area su cui agire. In questo modo vi è la forte possibilità di sbagliare e di agire due volte sullo stesso punto o di tralasciare alcune aree. Questi errori determinano un grande danno economico che può essere evitato con l’utilizzo del gps in agricoltura. Tale sistema, infatti, è in grado di indicare con precisione il percorso da seguire e di garantire lo stesso trattamento a tutto il terreno senza sovrapposizioni. In questo modo si va anche a ridurre al minimo l’area calpestata, in cui la produttività risulterebbe altrimenti minore. Il gps in agricoltura, inoltre, offre la possibilità di mappare un terreno, registrare i dati relativi alla lavorazione e ottimizzare le operazioni.

I sistemi di guida assistita sui dispositivi a trasmissione cardanica

Sui dispositivi a trasmissione cardanica impiegati nell’agricoltura è possibile dunque montare i sistemi di guida assistita a mezzo satellitare. In questi casi i mezzi sono equipaggiati di un’antenna montata in cima al tettuccio della cabina di guida, all’interno della quale sono alloggiati un ricevitore e una radio o un modem. La console di guida dei dispositivi a trasmissione cardanica viene inoltre dotata di uno schermo attivo in cui l’operatore può programmare e seguire le operazioni di lavoro. Nelle soluzioni più avanzate è anche presente un volante a sterzatura automatica. New World Technology dispone di un vasto assortimento di prodotti sia semplici che più complessi per rispondere ad ogni necessità.

Il decreto legislativo 81/08 in materia di sicurezza sul lavoro

I dispositivi di guida assistita giocano anche un ruolo importante per quel che concerne la sicurezza sui luoghi di lavoro. L’agricoltura è infatti uno dei rami a maggior rischio, sia per entità che per frequenza degli infortuni. Per questo motivo all’interno del decreto legislativo 81/08 sono stati introdotti alcuni concetti chiave generici volti a tutelare i lavoratori agricoli. Parliamo di disposizioni per i datori di lavoro, misure preventive tecniche, procedurali ed organizzative nonché l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. L’articolo 21 del decreto legislativo 81/08 estende gli obblighi prima ricadenti solo sui datori di lavoro con dipendenti o assimilati anche ai lavoratori autonomi, compresi i coltivatori diretti e i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo.